Anche se l’alluvione del 3 maggio scorso, nel suo complesso, è stato
un evento eccezionale, non si può dire altrettanto per quanto riguarda
la Zona Industriale Zipa di Casine di Ostra; basta tornare indietro di
soli tre anni, al marzo 2011, per rivedere le immagini dei nostri due
fiumi in piena e della Zona Industriale coperta d’acqua e fango e
quindi, anche se è doloroso dirlo, non è affatto scontato che ciò non si
ripeta.
In questo scenario, l’Autorizzazione Unica concessa dalla Regione
Marche per la costruzione di una Centrale Biogas da Forsu (Frazione
Organica dei Rifiuti Solidi Urbani), proprio in quella Zona Industriale,
appare come una beffa atroce, una sfida alla natura che fa suonare
tutti i campanelli d’allarme.
Eppure il PPGR (Piano Prov.le
Gestione Rifiuti), prevede chiaramente l’esclusione delle aree
esondabili, per tali impianti, Lo stesso dice il DM 10/09/2010 nel
dettare le linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati
da fonti rinnovabili.
Inoltre i cittadini residenti nelle zone limitrofe, nel Ricorso al
Tribunale Amministrativo Regionale, avevano ampiamente documentato come
nel 2011 quell’Area, anche se non cartografata come “esondabile” dal
Piano di assetto Idrogeologico, fosse già stata interessata da
esondazione. Il Tar Marche però, con Sentenza del 6 marzo scorso, ha
respinto il loro ricorso, sottolineando che un’area, per essere
dichiarata esondabile deve essere cartografata dal PAI e non essendo
quest’ultimo, stato impugnato,” si devono respingere le
censure volte ad evidenziare il carattere di esondabilità del comparto
edilizio nel quale sorge l’impianto En-Ergon”.
A seguito di questa nuova gravissima esondazione, abbiamo provveduto
pertanto a sostenere cittadini e aziende nel richiedere all’ Autorità
di Bacino di implementare con effetto immediato il Piano di Assetto
Idrogeologico , affinché ricomprenda tutta l’area che è stata oggetto di
esondazione del fiume Nevola in data 3 maggio 2014; e a tutti gli Enti
interessati di annullare l’autorizzazione per la Costruzione della
Centrale Biogas da Forsu da 45.000 Tonnellate annue (rifiuti umidi e
sfalci di potature). Abbiamo altresì avanzato la richiesta, al Comune
di Ostra, di modifica del Piano Regolatore, per rivedere l’estensione
dell’area destinata a zona Industriale, la quale ad oggi si estenderebbe
per tutta l’area adiacente al lato destro del fiume Nevola, la quale è
stata quasi completamente allagata dall’esondazione del Fiume.
Vogliamo, e lo chiediamo con forza, che tutti gli Enti, Le
Istituzioni, Le Forze Politiche, prendano immediati provvedimenti per
mettere al sicuro il territorio, cercando soluzioni alternative volte a
tutelare allo stesso tempo, gli investimenti posti in essere finora
dalla ditta En-ergon, perché riteniamo impensabile, alla luce della
tragedia dei giorni scorsi, continuare a far crescere una Zona
Industriale posta alla confluenza dei fiumi Misa e Nevola, e costruirci
addirittura una Centrale Biogas che, con ogni probabilità, sarà chiamata
a trattare quasi tutti i Rifiuti “umidi” della Provincia di Ancona.
Ci auguriamo , anche nel rispetto degli eventi tragici dei giorni
scorsi, che il nostro appello non venga “snobbato” e che finalmente
tutte le Istituzioni, ognuna per le proprie competenze, facciano il loro
dovere e mettano al sicuro la Valle.
Il lotto dove sorgerà la Centrale Biogas
è quello di fronte all’Azienda di trattamento Rifiuti, Capannone Rosa
Salmone, che tratta 300T al giorno di Rifiuti che vanno dalla
Differenziata al Grigio.
Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola.