Dopo la straordinaria risposta da parte del pubblico, davvero assiepato ovunque, tanto da gremire letteralmente il cortile di Palazzo Pericoli ad Ostra, per assistere, domenica scorsa, alla rappresentazione, promossa dal gruppo FAI Senigallia, de “La Serva Padrona” di Pergolesi, nell’allestimento curato dal maestro Roberto Ripesi, sabato 19 e domenica 20 marzo il FAI torna e scende in piazza, per la più grande festa della cultura proposta in Italia: le GIORNATE FAI di PRIMAVERA. Saranno 900 i siti aperti nel territorio nazionale, 81 nelle Marche e 24 nella sola provincia di Ancona. Ogni anno vengono coinvolti migliaia di volontari, circa 9 milioni di visitatori e oltre 35 mila studenti e, grazie alle offerte raccolte, il FAI ogni anno ha la possibilità di recuperare luoghi d’arte e cultura e restituirli agli italiani. Ostra è una delle 380 città, che hanno aderito all’iniziativa FAI: sarà aperto al pubblico, in via straordinaria, il Palazzo Gherardi, uno dei numerosi palazzi gentilizi settecenteschi, che si affacciano lungo la principale via del centro storico, e sarà proprio la nobile famiglia Gherardi a fare da filo rosso a tutto l’itinerario proposto. Del palazzo sarà visitabile il piano nobile, con i suoi preziosi soffitti affrescati e i richiami mitologici; da lì alla chiesa barocca di San Rocco il tragitto è breve: il ricco interno della chiesa, sapientemente rinnovato alla fine del Seicento, porta evidenti le tracce della famiglia Gherardi, titolare dell’altare maggiore, che ha generosamente contribuito ai lavori di recupero, trasformando la spoglia chiesa del monastero in un sontuoso tempio barocco. Al Palazzo Comunale si potrà, poi, ammirare la Collezione di Ritratti di Uomini Illustri, tra cui spiccano alcuni membri della famiglia Gherardi, di cui sentiremo parlare durante le visite. Si lascia il centro storico, per raggiungere il Santuario della Madonna della Rosa, originariamente chiesa di riferimento della famiglia Gherardi, che è stata anche protagonista attiva della storia del Santuario: gli apprendisti ciceroni (gli studenti delle classi terze dell’Istituto Menchetti di Ostra) ci racconteranno di Lorenzo Gherardi e dei trofei turcheschi, di Gianfrancesco Gherardi e del progetto imponente del nuovo Santuario. Poi ci consegneranno idealmente 230 anni di storia e di storie locali attraverso la straordinaria collezione di tavolette votive esposte al Santuario, a cui si aggiungono quelle conservate nell’archivio ed esposte in via eccezionale per le Giornate FAI. Anche i frequentatori abituali del Santuario avranno modo di scoprire una infinità di notizie, curiosità e vicende, che spesso scorrono sotto i nostri occhi, senza attirare troppo l’attenzione. A questo itinerario si aggiungono poi iniziative collaterali (mostre di scultura, fotografia e pittura, degustazioni, tanto teatro), perché la visita ad Ostra sia per tutti, residenti e turisti, una piacevole e significativa esperienza.
Federica Fanesi, volontaria FAI
Federica Fanesi, volontaria FAI
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