Ostra,
il paese marchigiano di impianto medioevale nel quale sono nato, è
teatro in queste settimane di una avvincente "querelle" che può essere
sintetizzata nel dilemma: "ad Ostra la
circolazione veicolare deve andare "perdinsù" - come è sempre andata - o
"perdingiù"- come previsto da una recente delibera
dell'amministrazione comunale - ?
Gli ostrensi di tutte le età mi hanno capito perfettamente; per chi di Ostra non è, preciso: il borgo ha l'impianto urbanistico tipico dei borghi medievali: edificato su un colle (193 m.s.m.) circondato da mura con due porte principali di ingresso: una nella parte "bassa" e una nella parte "alta"(abbiamo detto che si sviluppa su un colle).
Gli ostrensi di tutte le età mi hanno capito perfettamente; per chi di Ostra non è, preciso: il borgo ha l'impianto urbanistico tipico dei borghi medievali: edificato su un colle (193 m.s.m.) circondato da mura con due porte principali di ingresso: una nella parte "bassa" e una nella parte "alta"(abbiamo detto che si sviluppa su un colle).
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Risultato:
sollevazione popolare, centinaia di commenti su "Facebook" sul quale
vengono pubblicate foto che evidenziano come a qualsiasi ora del giorno e
della notte per il Corso non passa praticamente più un' auto con estrema gioia dei commercianti e dei residenti storici che vedono Ostra"morire". A
questo punto ci si aspetterebbe che il sindaco, giovane e di sinistra,
cerchi un confronto con i suoi concittadini per trovare la soluzione
migliore. Nemmeno per sogno. Arroccato nel suo Palazzo d'inverno come uno czar russo. Allora
mi permetto, da ostrense lontano fisicamente ma sempre presente nello
spirito, rivolgermi al giovane sindaco ricordando che riconoscere un
proprio errore è segno di forza non di debolezzza, specialmente in un
amministratore pubblico. Perchè.............mi creda: la nuova viabilità è come la corazzata Potemkin..................una c................pazzesca.
Analisi attenta e lucida da un "ostrense lontano ma sempre presente nello spirito" che mostra di amare ancora tanto la sua città natale. Grazie Sig. Alberto.
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