Nel Consiglio Comunale del 6
marzo u.s., durante la discussione sul quarto punto all’ordine del
giorno inerente il bilancio di previsione 2018/2020, il consigliere
Olivetti chiedeva al Sindaco Storoni come mai non fosse stato previsto
alcun capitolo di spesa per l’indizione della consultazione popolare
promossa dall’Assessore Franceschini lo scorso 26 luglio, al fine di far
esprimere i cittadini sulla tanto dibattuta quanto contrastata
inversione della viabilità nel centro storico.
Il Sindaco ha così risposto: “È evidente che la scelta non è quella
del referendum e non ci saranno costi tali da dover prevedere un
capitolo apposito; quindi verrà svolta, ma senza oneri particolari da
doverli identificare con un capitolo apposito con delle somme
importanti”. Non neghiamo che la leggerezza di questa evasiva risposta
ci ha lasciati di stucco. Per quanto la cifra che si andrà a sostenere
per la consultazione potrà essere più o meno irrisoria, riteniamo che
quella cifra debba essere comunque impegnata e riportata all’interno del
Bilancio: se ciò non venisse fatto, un domani qualcuno potrebbe dire
“Dal momento che non sono state impegnate prima delle risorse per tale
scopo, non c’è alcun vincolo di procedere con la consultazione”.
Bell’alibi che si sono procurati i nostri Amministratori! Un’altra cosa
che non ci è ancora dato sapere, a ventitré giorni dal termine della
proroga di inversione, è in cosa consisterà questa consultazione e con
quali modalità verrà sottoposta ai cittadini. ....(leggi tutto)
Forse pensavano di fare l'election day il 4 marzo per evitare le spese per il referendum. Ma forse poi gli hanno spiegato che referendum ed elezioni politiche non sono compatibili.... Beata inesperienza. Beh, va bene che ci vuoi fare... Non vorremo sprecare denari pubblici per una sciocchezza come una consultazione popolare... Noi dobbiamo acquistare altre scope....
RispondiEliminaQualcuno ancora crede alla consultazione popolare?? I questionari con cui i giovani e democratici amministratori hanno imbambolato gli elettori facendogli credere che avrebbero fatto scelte politiche sulla base delle indicazioni dei cittadini erano una boutade da campagna elettorale, per prendere i voti dopo aver convinto tanta gente che l'amministrazione Olivetti era autoreferenziale e non ascoltava la gente. Poi hanno vinto le elezioni e oggi ci vengono a dire che certe cose non servono perché loro sono stati eletti, hanno ricevuto un mandato e sulla base di quello fanno ciò che ritengono più giusto. La chiamano "democrazia rappresentativa". Io la chiamerei "presa per il c..o". Ma sono punti di vista...
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