domenica 11 maggio 2014

IL LOTTO DELLA CENTRALE BIOGAS E LA ZONA ZIPA DI OSTRA SOMMERSI DALL’ESONDAZIONE DEL NEVOLA.

Anche se l’alluvione del 3 maggio scorso, nel suo complesso,  è stato un evento eccezionale,  non si può dire altrettanto per quanto riguarda la Zona Industriale Zipa di Casine di Ostra;  basta tornare indietro di soli tre anni, al marzo 2011, per rivedere le immagini dei nostri due fiumi in piena e della Zona Industriale coperta d’acqua e fango e quindi, anche se è doloroso dirlo, non è affatto scontato che ciò non si ripeta.
In questo scenario, l’Autorizzazione Unica concessa dalla Regione Marche per la costruzione di una Centrale Biogas da Forsu (Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani), proprio in quella Zona Industriale, appare come una beffa atroce, una sfida alla natura che fa suonare tutti i campanelli d’allarme.
Eppure il PPGR (Piano Prov.le Gestione Rifiuti), prevede chiaramente l’esclusione delle aree esondabili, per tali impianti, Lo stesso dice il DM 10/09/2010 nel dettare le linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati  da fonti rinnovabili.
Inoltre i cittadini residenti nelle zone limitrofe, nel Ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale,  avevano ampiamente documentato come nel 2011 quell’Area, anche se non cartografata come “esondabile” dal Piano di assetto Idrogeologico,  fosse già stata interessata da esondazione.  Il Tar Marche però, con Sentenza del 6 marzo scorso, ha respinto il loro ricorso, sottolineando che un’area, per essere dichiarata esondabile deve essere cartografata dal PAI  e non essendo quest’ultimo, stato impugnato,” si devono respingere le censure volte ad evidenziare il carattere di esondabilità del comparto edilizio nel quale sorge l’impianto En-Ergon”.
A seguito di questa nuova gravissima esondazione,  abbiamo provveduto pertanto a sostenere cittadini e aziende nel richiedere all’ Autorità di Bacino di implementare con effetto immediato il Piano di Assetto Idrogeologico , affinché ricomprenda tutta l’area che è stata oggetto di esondazione del fiume Nevola in data 3 maggio 2014; e a  tutti gli Enti interessati di annullare l’autorizzazione per la Costruzione della Centrale Biogas da Forsu da 45.000 Tonnellate annue (rifiuti umidi e sfalci di potature). Abbiamo altresì avanzato la richiesta,  al Comune di Ostra, di modifica del Piano Regolatore, per rivedere l’estensione dell’area destinata a zona Industriale, la quale ad oggi si estenderebbe per tutta l’area adiacente al lato destro del fiume Nevola, la quale è stata quasi completamente allagata dall’esondazione del Fiume.
Esondazione 3 Maggio 2014Vogliamo, e lo chiediamo con forza, che tutti gli Enti, Le Istituzioni, Le Forze Politiche, prendano immediati provvedimenti per mettere al sicuro il territorio,  cercando soluzioni alternative volte a tutelare allo stesso tempo, gli investimenti posti in essere finora dalla ditta En-ergon, perché riteniamo impensabile, alla luce della tragedia dei giorni scorsi, continuare a far crescere una Zona Industriale posta alla confluenza dei fiumi Misa e Nevola, e costruirci addirittura una Centrale Biogas che, con ogni probabilità, sarà chiamata a trattare quasi tutti i Rifiuti “umidi”  della Provincia di Ancona.
Ci auguriamo , anche nel rispetto  degli eventi tragici dei giorni scorsi,  che il nostro appello non venga “snobbato” e che finalmente tutte le Istituzioni, ognuna per le proprie competenze, facciano il loro dovere e mettano al sicuro la Valle.

Il lotto dove sorgerà la Centrale Biogas è quello di fronte all’Azienda di trattamento Rifiuti, Capannone Rosa Salmone, che tratta 300T al giorno di Rifiuti che vanno dalla Differenziata al Grigio.

Comitato Tutela Ambiente e Salute Valli Misa e Nevola.

9 commenti:

  1. Fosse stato un problema di matematica avremmo scritto CVD (come volevasi dimostrare); e sta a vedere che alla fine c'avevano pure ragione l'Amministrazione Comunale ed il Comitato....

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  2. ...altezza mezza bellezza...l'acqua da che mondo è mondo va dove è basso e salva ciò che sta ad una quota maggiore del suo livello...le ragioni del comitato finiscono dove iniziano quelle dell'azienda...a che quota sta il piano di imposta del digestore e delle celle di essiccamento??...sopra o sotto il livello di dove è arrivata l'acqua.??...
    se sotto -->rialzare il livello di imposta del progetto fino a minimo un metro sopra il livello di dove è arrivata l'acqua...
    se sopra-->rialzare ugualmente fino ad almeno un metro sopra...
    ...magari dopo questo evento alluvuinale sarebbe utile anche a sistemare il letto del fiume Nevola, che tanti problemi ha creato anche alle altre aziende della zipa...sapete...10-15 ettari di superficie della zipa (in espansione), che deve smaltire l'acqua piovana in fognatura, non è come 10-15 ettari di campo aperto... i fiumi bisogna sistemarli oh...altrimenti ci saranno sempre più problemi...e il problema non è il digestore o le biocelle....il problema sono anche i macchinari ed i magazzini delle altre aziende...bisogna pulire, Pulire, PULIRE! i fiumi! e non spendere 750000€ per fare il percorrimisa, o altri cavoli che non servono a nulla...Pessima gestione ambientale di una regione di sinistra che ne dovrebbe essere la massima tutela!!!

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    1. Approvo la parte del <> invece di fare il percorrimisa o altri cavoli, un po' meno la parte in cui vorresti risolvere il problema dell'esondabilità innalzando tutto di 1 metro al di sopra del livello di dove è arrivata l'acqua (in alcuni punti più o meno 2 metri sopra il livello della strada...): che vuoi fare una zona industriale sulle palafitte?? Non è (era) forse meglio evitare di espandere la Zipa troppo vicino al letto del fiume?

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    2. Nel leggere il commento dell' anonimo del 12/05 ore 10.45 mi è venuta un'idea grandiosa: innalziamo la valle del Misa e pure quella del Nevola di 2 metri e non avremo più inondazioni: ma io mi domando si può essere più idioti nel dire certe cose? In una zona dove si costruisce non è che uno puo alzare il livello del terreno quanto vuole. Quelli che stanno attorno cosa dovrebbero fare? Verrebbero fuori tante dighe, come di fatto è successo con l'innalzamento della bretella Pianello - Brugnetto. Io dico che se una cosa è pericolosa ( ed il buonsenso dice che quella cosa è pericolosa - ma il buonsenso non muove soldi e interessi) quella cosa non va fatta e basta.

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    3. ...grazie per l'idiota, felice di esserlo se idiota vuol dire una persona che ha il coraggio di dire le cose come stanno, e non parlare per sentimento speculando sui seri problemi della gente, per averne un ritorno personale...perchè lei non capisce che una modifica al PAI, o proibire le costruzioni nella ZIPA non risolve il problema delle esondazioni??. L'esondazione alla ZIPA è avvenuta perchè il letto del fiume nevola non è in grado di accogliere la quantità di acqua che viene scaricata in esso dall'impianto fognario di castelleone, corinaldo, passo ripe e zipa, tutto questo è stato aggravato, per come mi sembra di aver capito dalla bretella.....il problema non è la biogas e nemmeno la bretella, perchè se in futuro che ci sia o no la biogas o un'altra azienda, la situazione del fiume rimarrà sempre quella, ed il problema non si risolverà mai se non si sistema il letto del fiume nevola. Tra un anno magari pioverà di nuovo così tanto, la biogas non sarà stata fatta, ma di nuovo le aziende saranno costrette a spalare la melma e rimetterci macchinari e magazzino.....come si fa a risolvere sto problema, grandi tutelatori dell'ambiente???...non facendo la biogas??? oppure evitare che il fiume si ingorghi, ampliandone la sezione di deflusso (il letto del fiume)???....e con questo io dico anche che le stesse insinuazioni che lei fa su soldi ed interessi che non sono mossi dal buonsenso, gliele rigiro a lei come la frittata, perchè biogas ed alluvione sono 2 questioni distinte che per demagogia saranno affrontate assieme...
      ...e con questo nulla di personale, amici come prima, ma sopporto a fatica ipocrisia e moralismi!
      arrivederci comitato tutela interessi ZIPA valli misa e nevola!
      ...P.S.: grazie sindaco (e vicesindaco), per tutelare i clienti...ooops.....cittadini .......della sua (vostra) professione si impegna anche a livello amministrativo, portando in alto le ragioni dei (vostri) cittadini...per fortuna che c'è lei, Ostra la ringrazierà per sempre!...

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    4. Sono l'anonimo del 13 ore 17:37 non sono ambientalista nel senso stretto del termine, ma penso di essere un buon tutelatore dell'ambiente perchè non condivido affatto le politiche ambientali imposte ai nostri territori dai Verdi. Ho segnalato molte volte situazioni di criticità dello stato dei fiumi e dei fossi, ricevendo sempre come risposta l'invito a non preoccuparmi perchè la situazione era monitorata dai tecnici. Altro che moralismi e ipocrisia. In quella zona c'è un problema di esondabilità, ci sono già criticità, e noi vogliamo andare a portarne altre? Perchè dovremo costruire ancora in quella zona, e costruire attività pericolose? Iniziamo con il sistemare l'esistente poi ne riparleremo. Intanto però non continuiamo a fare finta di niente, e cominciamo da qualche parte: intanto non aumentando i problemi. Ma questo sembra che a lei non importi: toglietemi tutto ma non la Biogas. Che abbia anche lei degli interessi stretti? Con questo nulla di personale, amici come prima, ma capisco con difficoltà questo accanimento pro biogas.

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    5. ...dicendo NO non si risolvono problemi...ribadisco provocandoLa, che semmai la biogas è una scusa per evitare che cose del genere succedano di nuovo. Anche se lì si insedierà un'azienda che produce dolciumi o l'azienda meno inquinante al mondo, il problema dell'esondabilità rimane, occorre risolverlo e non evitare lo sviluppo. Troppe lottizzazioni sono state fatte in deroga al PAI...non è che al mondo non si costruisce più, bisogna solo costruire bene, ed evitare marchette, sia pro che contro...e lavorare per la tutela del nostro territorio martoriato dai costruttori edili e dai comuni con la politica tutto-oneri...
      ...anche Lei ha interessi stretti affinchè non si faccia??...non penso...il mio è solo un parere, come penso lo sia il Suo...

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  3. Se prima per alcuni valeva solo la legge (quello che conta é solo che legalmente scritto nero su bianco - ed al momento é la senteza TAR che dice che é tutto a posto e l'azienda può procedere), bisogna applicare lo stesso principio, fare ciò che la legge consente.
    Uno dei punti é che la centrale biogas NON SI PUO' FARE in zone esondabili (non dice se il fiume può esondare fino a 50 cm, fino a 80 cm o oltre). Il TAR dice che la zona non é esondabile perché nei documenti non é stata fatta rientrare nel PAI.
    Molti cittadini, il comitato ed il comune dice che la zona é esondabile perché di fatto in 3 anni per ben 2 volte é accaduto. La carta contro il buonsenso e l'evidenza oggettiva. Il resto sono chiacchiere.
    P.S. ma chi é stato a redarre il PAI?

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  4. Qundi il ricordo al TAR era fondato su alcuni punti!

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